Patroni di Bedero e Masciago

S. ILARIO, PATRONO DELLA PARROCCHIA DI BEDERO VALCUVIA


NOTIZIE SUL SANTO

Ilario, nato a Poitiers, in Francia, intorno al 315, era un pagano che cercò il senso della vita dapprima nelle dottrine neoplatoniche, poi - dopo la lettura della Bibbia - nel cristianesimo. Nobile proprietario terriero, sposato e con una bimba, poco dopo il battesimo fu acclamato vescovo di Poitiers. Combatté l'eresia ariana attraverso le sue opere, la più famosa delle quali è il 'De Trinitate". Approfondì gli studi anche durante sei anni di esilio. Tornato in sede ebbe come collaboratore il futuro vescovo di Tours, san Martino. Morì nel 367. Pio IX lo ha proclamato Dottore della Chiesa.

 

EMBLEMA: Bastone pastorale

ETIMOLOGIA: Ilario= gaio, allegro 


LA FESTA PATRONALE DI S. ILARIO A BEDERO


Si tiene il 13 Gennaio di ogni anno e si celebra il giorno proprio senza rimandarla alla domenica.

E' tradizione che la parrocchia inviti alla Messa solenne (talvolta anche a cena) il Consiglio Comunale del paese e i rappresentanti di tutte le associazioni presenti sul territorio parrocchiale. Durante la celebrazione, il parroco consegna alle autorità presenti il testo scritto del "messaggio annuale al paese di Bedero". 


PREGHIERA A S. ILARIO DI POITIERS

 

O glorioso S. Ilario,

ricercatore appassionato della verità

e maestro di sapienza,

Tu che hai fatto di tutta la tua vita

una lotta contro gli errori e le eresie,

affrontando, per amore della fede,

l’ umiliazione dell’incomprensione

e dell’esilio,

ottienici la grazia di impiegare

tutte le nostre forze

per comprendere, vivere

e comunicare agli altri

le verità della fede e i consigli del Vangelo.

Fa’ che anche noi gustiamo, come te,

la splendida armonia

tra la fede e la ragione,

doni di Dio preziosi e concordi

che ci additano e ci attirano

verso le realtà celesti.

Donaci il tuo stesso amore per la divina liturgia

ma soprattutto,

aiutaci a rendere la nostra vita

un’unica, ininterrotta liturgia di lode.

Amen.


S. AGNESE, PATRONA DELLA PARROCCHIA DI MASCIAGO PRIMO

NOTIZIE SUL SANTO

Agnese nacque a Roma da genitori cristiani, di una illustre famiglia patrizia, nel III secolo. Quando era ancora dodicenne, scoppiò una persecuzione e molti furono i fedeli che s'abbandonavano alla defezione. Agnese, che aveva deciso di offrire al Signore la sua verginità, fu denunciata come cristiana dal figlio del prefetto di Roma, invaghitosi di lei ma respinto. Fu esposta nuda al Circo Agonale, nei pressi dell'attuale piazza Navona. Un uomo che cercò di avvicinarla cadde morto prima di poterla sfiorare e altrettanto miracolosamente risorse per intercessione della santa. Gettata nel fuoco, questo si estinse per le sue orazioni, fu allora trafitta con colpo di spada alla gola, nel modo con cui si uccidevano gli agnelli. Per questo nell'iconografia è raffigurata spesso con una pecorella o un agnello, simboli del candore e del sacrificio. La data della morte non è certa, qualcuno la colloca tra il 249 e il 251 durante la persecuzione voluta dall'imperatore Decio, altri nel 304 durante la persecuzione di Diocleziano.

 

PATRONATO: Ragazze

ETIMOLOGIA: Agnese = pura, casta, dal greco

EMBLEMA: Agnello, Giglio, Palma

 

LA FESTA PATRONALE DI S. AGNESE A MASCIAGO


La memoria liturgica di S. Agnese ricorre il 21 Gennaio.

La festa patronale di S. Agnese si celebra a Masciago l'ultima domenica di Gennaio.

Preceduta da un triduo si preparazione si distende nei giorni di sabato e di domenica.

Il sabato sera, dopo il canto di "Compieta" viene acceso il falò sul sagrato della chiesa da una sfera di fuoco che provenendo dall'altare della santa e scorrendo lungo una guida incendia la legna accatastata.

Il fuoco infatti è simbolo di S. Agnese, a motivo del suo amore caldo ed appassionato per Cristo. Agnese, considerava Gesù una persona tanto viva e vera, da poter essere scelto    addirittura come sposo e compagno di vita.

Il fuoco è simbolo di S. Agnese a motivo della modalità del suo martirio: la Santa fu, dapprima messa sul rogo e poi, dato che le fiamme non la lambivano, fu finita con un colpo di spada alla gola.

Il fuoco è simbolo di S. Agnese a motivo del segno che doveva suggellare l’abiura della fede cristiana: bruciare incenso agli dei pagani in un grande braciere acceso: cosa che la nostra Santa si rifiutò decisamente di fare.

Il fuoco è simbolo di S. Agnese a motivo  della collocazione della sua festa, un tempo considerata l’inizio ufficiale della gioia scoppiettante e della calda allegria del Carnevale.

Il fuoco è simbolo di S. Agnese a motivo dell’approssimarsi  della stagione della semina, per cui il fuoco acceso nei campi  ha funzione purificatrice e la sua cenere sparsa sulle zolle ha funzione fertilizzante per la terra.


La mattina della domenica durante la Messa solenne, all'interno della chiesa, si osserva la tradizione tipicamente ambrosiana dell'incendio del globo, che rappresenta la caducità delle realtà mondane; le parole che accompagnano questo gesto sono significative: "sic transit gloria mundi". 

Nel pomeriggio della domenica, dopo il canto solenne dei vespri della santa si tiene la processione con il simulacro di S. Agnese per le vie del paese.


PREGHIERA A S. AGNESE MARTIRE

 

O gloriosa S. Agnese,

sposa amatissima di Gesù,

che ti consacrasti al Salvatore

fin dalla più tenera età,

e lo amasti con tutto il cuore,

tanto che nessuna lusinga e minaccia

poterono separarti dall’amore per lui.

Prega per noi,

perché possiamo appartenere a Gesù

con un amore fedele e concreto,

e vincere, per amor suo,

ogni desiderio disordinato

ed ogni tentazione.

Aiutaci a uniformarci sempre più

alla volontà di Dio,

per essere associati, nel cielo,

a quella gloria

che Tu hai meritato

con la tua purezza e con il tuo martirio.

Amen.

 



LA MADONNA DEL ROSARIO DI BEDERO VALCUVIA

FESTIVITA'

La devozione alla Vergine del Rosario risale al secolo XIII, quando venne fondato l'ordine dei domenicani. Furono infatti i discepoli di san Domenico a diffondere la pratica del Rosario. Vi fanno riferimento le raffigurazioni che mostrano la Vergine che dona il Rosario a san Domenico e a santa Caterina. Nuovo impulso ebbe la pia pratica nella seconda metà del Cinquecento, quando il papa Pio V proprio all'intercessione della Vergine del Rosario attribuì la vittoria della flotta cristiana contro i Turchi a Lepanto. Un terzo e definitivo slancio venne nella seconda metà dell'Ottocento quando il beato Bartolo Longo decise di edificare nella valle di Pompei una Chiesa in onore della Madonna del Rosario. La finalità religiosa dell'iniziativa si inseriva nel più ampio intento di offrire un riscatto civile e morale a popolazioni abbandonate da secoli nella loro miseria. Per questo il santuario venne completato da una vera e propria "città della carità", fatta di asili, orfanotrofi, ospizi per i figli dei carcerati. Bartolo Longo voleva elevare culturalmente e spiritualmente i contadini della valle di Pompei. Nello stesso tempo, come dice la supplica che ogni anno viene recitata in questo giorno a Pompei, la sua opera si apriva alla dimensione universale, perché tutti i cristiani, tutti gli uomini hanno bisogno della misericordia di Dio invocata attraverso Maria, madre di misericordia. 

 

LA FESTA DELLA MADONNA DEL ROSARIO


Si celebra la quarta domenica del mese di settembre. 

La festa della Madonna del S. Rosario a Bedero ha dignità di festa patronale poichè in un passato non lontano, tale festa si celebrava in due tempi: gli uomini del paese organizzavano la sagra di S. Antonio a gennaio (festa di omen), le donne, da parte loro, organizzavano la festa della Madonna in settembre (festa dei donn). 

La celebrazione si svolge essenzialmente nella giornata di domenica. Il mattino, viene celebrata la Messa solenne con l'offerta dei canestri da porre all'incanto; e dopo la Messa prende il via la sagra che invita la popolazione a pranzare all'aperto in una delle ultime occasioni prima dell'arrivo del freddo. Al pomeriggio, dopo i vespri solenni, ha luogo la processione con il simulacro della Madonna del Rosario, pregata e cantata grazie all'accompagnamento musicale della banda della Rasa. Al termine viene impartita la benedizione eucaristica e si svolge il rito del bacio della reliquia della Madonna. Chiude la manifestazione l'incanto dei canestri, il cui ricavato è per il sostegno della chiesa e a favore delle opere parrocchiali. 

La sagra della Madonna del Rosario è condecorata ogni anno da giochi fieristici, per grandi e piccini e da piccole mostre e iniziative culturali.


PREGHIERA ALLA MADONNA DEL ROSARIO

 

O Regina del santo Rosario,

ti consacro il mio corpo e la mia anima,

i pensieri, i desideri, le speranze,

i progetti, le parole e le azioni.

Fa’ che nulla esista, in me,

che non si armonizzi con l’amore verso Te

e verso il tuo Figlio.

Aiutami, o Vergine, perché il mio spirito

sia ricco dei frutti del tuo Rosario:

umiltà profonda, carità ardente,

purezza di sentimenti,

adesione costante alla parola di Gesù.

O Madre della Grazia,

fammi vivere nella speranza

del tuo Figlio morto e risorto,

perché io possa portare con eroismo

la mia croce anche nei momenti più bui;

perché l’aspirazione alle realtà celesti

sostenga il mio impegno terreno;

perché, nella mia anima,

non si estingua il fuoco dello Spirito Santo.

Amen.


IL SANTISSIMO NOME DI MARIA DI MASCIAGO

FESTIVITA'

La festa del santo nome di Maria fu concessa da Roma, nel 1513, ad una diocesi della Spagna, Cuenca. Soppressa da san Pio V, fu ripristinata da Sisto V e poi estesa nel 1671 al Regno di Napoli e a Milano. Il 12 settembre 1683, avendo Giovanni III Sobieski coi suoi Polacchi vinto i Turchi che assediavano Vienna e minacciavano la cristianità, il Beato Innocenzo XI, in rendimento di grazie, estese la festa alla Chiesa universale e la fissò alla domenica fra l'Ottava della Natività. Il santo Papa Pio X la riportò al 12 settembre. 

LA FESTA DEL S.S. NOME DI MARIA


Preceduta da un triduo di preparazione, inizia il sabato sera con la cena comunitaria.

Dopo il canto di "Compieta", sul sagrato della chiesa, viene messo in scena uno spettacolo (che può essere teatrale o musicale).

La domenica mattina, dopo la recita delle "Lodi Mattutine", viene celebrata la S. Messa solenne con l'offerta dei canestri per l'incanto nel pomeriggio. Dopo il pranzo comunitario, che, tempo permettendo, si tiene all'aperto, inizia il "Canto dei Vespri" della B.V. Maria, cui fa seguito la processione per le vie del paese, pregata e cantata grazie all'accompagnamento musicale della banda della Cassano. La statua della Madonna è portata a spalla dai giovani del paese che rinnovano una tradizione più che centenaria. Conclusa la processione con la Benedizione Eucaristica e il bacio della reliquia della Madonna, sul sagrato della chiesa, si tiene la vendita all'incanto dei canestri (benedetti al mattino), il cui ricavato è a favore delle opere parrocchiali e per il sostegno della Chiesa.

La sagra del S.S. Nome di Maria è condecorata da piccole mostre e iniziative culturali.

PREGHIERA AL SS. NOME DI MARIA

 

 O Madre mia dolcissima, Maria,

depongo nelle tue mani e nel tuo cuore

tutto il mio essere.

Sarò tuo nella volontà, nei pensieri,

nelle azioni, nel cuore.

O Madre mia dolcissima, Maria,

rendi la mia vita nuova,

simile a quella del tuo Gesù.

Previeni e accompagna,

con la tua ispirazione materna,

anche le azioni più semplici,

perché sia santo come Gesù vuole

e come il tuo cuore

ardentemente desidera. 

O Madre mia dolcissima, Maria,

ottienimi la forza

di superare con la pazienza

e di vincere con l’amore

tutte le prove e le sofferenze,

materiali e spirituali,

che il Signore vorrà donarmi,

per essere nel mondo un segno vivo

della sua pazienza e della sua misericordia.

Amen.